Trekking a Canzo fra boschi e resti di antichi borghi
- laTania
- 4 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 mar
Una passeggiata non troppo impegnativa sul Lago di Como nel lecchese
Estate: non solo voglia di sole e di mare ma anche voglia di ritrovare quel contatto con la natura, l'atmosfera di pace e di tranquillità che solo la montagna può regalare. Abbiamo così deciso di passare una giornata fra boschi e sentieri. Nei pressi della città di Lecco, precisamente in un piccolo paesino chiamato Canzo, partono diversi itinerari di varia difficoltà che si inerpicano sulla montagna, promettendo paesaggi vari e di notevole bellezza.

Non essendo molto allenati e non possedendo neanche un'attrezzatura specifica, abbiamo scelto uno dei percorsi meno impegnativi, alla scoperta, fra le altre cose, di antichi borghi abbandonati. Le app specifiche per il trekking segnalano questo percorso come non molto impegnativo ma anche valido per chi, pur essendo appassionato di questo sport, ha bisogno di un po' di allenamento per ritornare in pista!
La nostra camminata è partita da un sentiero lastricato che volendo è percorribile anche in auto e che conduce agli antichi borghi di Prim'alpe, Second'alpe e Terz'alpe.


Ciò che è rimasto di questi, sono dei ruderi in pietra, alcuni anche ben conservati, delle antiche case, dei luoghi di culto, dei ricoveri per animali o per la conservazione delle provviste, che testimoniano la vita che un tempo animava questi luoghi dimenticati dal tempo, ma anche l'azione di recupero che è stata portata avanti dalle Istituzioni per riportare alla luce questi paesini.


Da sottolineare che i luoghi dove sorgono, sono delle splendide radure attrezzate per pic-nic all'aria aperta con tavoli, punto informazione e locanda, dove è anche possibile degustare dei prodotti come formaggi e salumi prodotti dalle aziende agricole locali.

I sentieri in qualche punto si incrociano, quindi si ha la possibilità di incamminarsi verso altre mete, così come abbiamo fatto noi. Infatti ad un certo punto abbiamo lasciato la strada lastricata per intraprendere un percorso che presenta un certo dislivello ma tutto sommato non è molto lungo. Ci si arrampica sulla montagna si attraversano boschi fra la natura incontaminata, si incontrano ruscelli e animali come i daini, ma si ha anche la possibilità di conoscere le politiche ambientali che si stanno portando avanti attraverso l'opera di rimboschimento, e dunque di ricostruzione della flora e di conseguenza della fauna, autoctone. Inutile dire che il sentiero è praticabile anche in inverno.



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